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Konstantin Forestier

Con polenta e guldens
durata video:
02:41
intervistatore:
Ruth Deutschmann
fotografia:
Benjamin Epp
copyright location:
Innsbruck
data della ripresa:
2008-08-20
traduzione inglese di:
Sylvia Manning ? Baumgartner
traduzione italiana di:
Nicole D´Incecco
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1918
trascrizione:
In qualche modo mi riesco ancora a ricordare molto bene: La prima guerra mondiale in fondo terminò abbastanza presto. Visto che abitavamo accanto alla stazione, ne abbiamo viste tante. Mi ricordo che i treni che tornavano erano completamente pieni. I soldati stavano sui tetti e fra i vagoni e si facevano strada lottando con fatica. In questo periodo mio padre comprò un sacco di polenta. Una fortuna all`epoca, perché questo sacco di polenta era il vitto provvisorio dalla prima guerra mondiale fino alla possibilità regolata di fare la spesa. Poi andammo ad abitare nell`appartamento. E d`un tratto si fecero vivi- non si può dire che fossero parenti, ma i miei genitori li conoscevano - degli olandesi che dissero di voler visitare i territori del dopoguerra. Questa gente arrivò con i fiorini. Chi pagava con fiorini, riuscì ad avere praticamente tutto quello che altrimenti era impossibile avere. Perciò mia madre disse che si sarebbe occupata del vitto, prese i fiorini e ci nutrì tutti molto bene. Solo che il sacco di polenta che mio padre aveva comprato, si era bagnato e sapeva di muffa all`interno. Per questo ancora oggi io non mangio la polenta.